25 min. | rassegne e sala | all public | non parlato
“La tua ricchezza non è chiusa in una cassaforte, ma nella tua mente. È nelle emozioni che hai provato, dentro la tua anima.”
Alda Merini
Una donna ed un armadio per raccontare la ricerca divertita, affannosa e ironica della propria serenità ed espressione.
E’ un viaggio intrigante, surreale ed ironico attraverso il proprio mondo interiore ricco e tortuoso che desidera sprigionarsi.
E’ percorso attraverso la propria emotività, talvolta misteriosa che desidera venire a galla e mostrarsi, finalmente, così com’è.
Un’ improbabile ladra in fuga, si rifugia all’interno dell’armadio dove viene trascinata in una festa mariachi per poi ritrovarsi, in una piccola seppur densa foresta tropicale.
L’idilliaco mondo tropicale è solo una parentesi fugace che muta in un labirinto di porte dal quale, la ladra, verrà fuori con astuzia, gabbandosi di chi la insegue.
Sempre imperturbabile davanti al corso degli eventi, la protagonista, spoglia l’armadio dalle porte, trovandosi così in un prisma di tubi nel quale nasce un gioco acrobatico in cui racconta se stessa.
L’armadio finalmente liberato dalla sua apparente complessità e confini, diventa passaggio per un mondo interiore ora sconfinato.
“Lo spazio interno del vecchio armadio è profondo. Lo spazio interno dell’armadio è uno spazio di intimità, uno spazio che non si apre davanti a chiunque.”
(G.Bachelard, La poetica dello Spazio)
La protagonista dello spettacolo, a dispetto di quanto dice Bachelard, svela il suo mondo e apre le porte…L’armadio in questo spettacolo diventa un contenitore di mondi intimi, personali, in cui gli spettatori si possono identificare e sorridere delle proprie contraddizioni tra mondo esterno ed interno.
La relazione tra l’armadio e la protagonista vuole essere un incentivo a liberarsi delle proprie maschere e abitudini.
In prospero l’armadio è reinventato come oggetto acrobatico e il linguaggioparlato è universale, quello di un corpo di acrobata che reinventa l’acrobatica aerea dentro un armadio creando la sua “poesia del mobile ”.
Di e con: Claudia Ossola
Consulenza drammaturgica: Stefano Razzolini
Sguardo esterno: Gabriel Beddoes
Costumi: Simona Randazzo
Sound design: Fabrizio Palazzo
Illuminotecnica: Fabrizio Palazzo
Videomaking: Amedeo Fiorella
Foto: Amedeo Fiorella
Supporto al processo creativo e residenze artistiche: UP Circus & Performing Arts (BE), ProgettoSlip (IT), Spazio Non C’è (IT)